Colpa di

… una pubblicità … si la colpa o forse è il caso di dire il merito, fu di aver letto che c’era la maker faire a Roma e di aver deciso di portarci i miei figli … ammetto, il più curioso sulle stampanti 3d all’inizio ero io ma una volta visto cosa vi era esposto persi subito la mia posizione nella graduatoria dei più curiosi ….

Si scatenò subito un interminabile serie di “guarda papà … ci si può fare questo, quello …. e guarda quell’altra … corri a vedere questa …. ci fanno i robot con quel coso che hai tu … come si chiama ….. Arduino …” In effetti da visita ad un esposizione si trasformò in una corsa dietro ai figli per non perderseli tra le tante stampanti 3d e stand che ne mostravano le potenzialità … e la curiosità divenne decisione ….

Si, così decidemmo di costruire una stampante 3d, una Prusa i2 (la più economica in quel momento) …. e via …. ai problemi 🙂

Alla fine questo fu il risultato …

Un accozzaglia di pezzi di plastica che tenevano insieme barre filettate e motori … o forse il contrario … 🙂

Però funzionava … 🙂

I pezzi, sia in abs che pla, venivano anche benino ma era un continuo rimettere mano a tutto, dal serraggio dei dadi e relativo riposizionamento delle varie parti mobili, alle impostazioni dello slicer …. e inoltre la velocità di lavoro non era proprio il pezzo forte di questa stampante 3d.

Modifiche continue alla ricerca di una stabilità difficile da trovare per poter dire con tranquillità “ora stampo!”

Però fu tutto uno stimolo …. e facemmo esperienza …

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