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call for makers

 

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penne 3d

3d … non solo stampanti

Oggi si parla molto della stampa 3d e nel 99% dei casi vengono prese in considerazione sia le varie tipologie di stampanti che i diversi materiali e soluzioni adottate.
Molto raramente vengono prese in considerazione le penne 3d. In effetti non sono ne molto diffuse ne molto utilizzate se non per scopi puramente ludici. Ritengo invece che possano essere un forte stimolo all’approccio con questo mondo soprattutto per i più piccoli. Infatti, anche se è necessaria comunque la supervisione di un adulto, le penne 3d permettono anche ai più piccini di creare piccoli oggetti. Certo, non si può parlare ne di qualità ne di precisione ma le creazioni assicurano comunque alti livelli di soddisfazione per il minimaker. Vediamo una di queste penne 3d un pò più in dettaglio. Nel nostro caso si tratta della 3Doodler 2.0.
penne 3d
La penna viene venduta in varie confezioni con dotazioni più o meno ricche e quella che ho potuto provare io all’interno aveva sia filamenti in ABS che in PLA e in diversi colori. Le istruzioni sono un pò scarne e rimandano al sito web dove sono presenti molti video (in inglese ma comunque di grande aiuto). La penna è dotata di un commutatore a due posizioni per impostare la temperatura corretta sia per l’ABS che per il PLA ed è comunque possibile effettuare una regolazione più precisa tramite un accessorio in dotazione.

penne 3d

I filamenti sono forniti sotto forma di “bastoncini” e per essere utilizzati il trascinatore è a vite. E’ questo l’unico punto debole del giochino, infatti spesso si sporca con i detriti e la sua pulizia non è proprio agevole e soprattutto a portata di bambino. L’estremità vicino al nozzle tende a scaldare molto ma mai a scottare. Comunque l’utilizzo è semplice ed intuitivo, con poche e semplici cose da fare. Basta alimentare la penna, scegliere se usare l’ABS o il PLA e quindi spostare il selettore della temperatura, caricare il filamento e si può subito iniziare a creare, come ci mostra il video seguente.  

Bene, ora non resta che aiutare i nostri “minimaker” a creare il loro primo oggetto in 3d  🙂

se vuoi saperne di più o se hai bisogno di aiuto   info@3deasy.it

 

hotend IeC 4.0

HOTEND IeC 4.0

Oggi vorrei parlare di un hotend tutto made in italy ormai arrivato alla versione 4.0.
hotend
Si tratta di quello prodotto da Immagina e Crea, azienda italiana specializzata ormai da tempo nella produzione di hotend di ottima qualità.
Vediamo subito di descrivere alcune caratteristiche di questo hotend come la naturale disponibilità sia per filamenti da 3mm che da 1,75, la possibilità di scegliere ugelli da 0.30 – 0.35 – 0.40 e 0.50 mm e due versioni, la red version e la black version che si differenziano per la resistenza scaldante, nella prima è da 4.1 Ohm e per la seconda da 3.2 Ohm. Entrambe le versioni di hotend montano nozzle in acciaio e tubo interno in PTFE caricato a fibra di vetro per permettere una buona scorrevolezza del filamento. L’attacco è replicato dall’E3D ed è J-Head compatibile, quindi adatto praticamente a qualsiasi stampante 3d. Ho corredato di questo hotend IeC 4.0 per filamento da 3mm una stampante autocostruita che uso prevalentemente come muletto e che a dire il vero faccio penare un pò per la manutenzione. Rispetto alle altre versioni di hotend prodotti da Immagina e Crea, le differeneze saltano subito agli occhi grazie al “vestito” in ABS che svolge il duplice compito di ospitare il ventolino per il raffreddamento e quello di incanalare l’aria per la successiva espulsione. Più compatto dei precedenti da subito l’impressione di un prodotto robusto e di qualità ma quello che più mi ha stupito, una volta collegato ed acceso, è stato il tempo impiegato per raggiungere la temperatura desiderata e cioè 200° in meno di un minuto e mezzo con ventolina accesa e senza aver fatto nessun tuning del pid come è evidenziabile dalla foto.
hotend
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repetier host

Introduzione a Repetier Host

Molte stampanti 3d possono essere equipaggiate di lettore di scheda sd per stampare in modo autonomo, quelle che non hanno questa possibilità devono usare un personal computer, collegato via usb, con un software in grado di gestire la stampante stessa.

Uno dei software gratuiti più utilizzati è Repetier Host ed oggi ne voglio descrivere le caratteristiche più elementari.

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Slic3r … approfondimento

slic3r

Abbiamo introdotto nei precedenti articoli uno slicer, cioè un software in grado di trasformare i nostri disegni tridimensionali in azionamenti dei motori stepper delle nostre stampanti 3d al fine di riprodurre i nostri oggetti, Slicc3r.

Nello specifico abbiamo parlato di Slic3r ma il seguente articolo si adatta un pò a tutti gli slicers che, in linea di massima, condividono le stesse tipologie di parametri gestibili.

Partendo appunto dal nostro articolo su Slic3r configurato in modalità “Expert” andiamo insieme a vedere cosa significano alcune voci dei vari menù e sezioni.

Lo scopo di questo articolo però non è quello di spiegare tutti i parametri di Slic3 ma bensì di suggerire cosa comportano le loro variazioni e come è possibile sfruttarli per migliorare le stampe in 3d.

Volutamente tralasceremo alcune voci di Slic3r che vengono modificate in casi eccezionali o in caso di stampe decisamente molto particolari. Partiamo dalla prima sezione del tab “Print Settings” e la prima voce che troviamo.

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